Come è facile
immaginare la scelta del posto è di fondamentale
importanza, non solo, infatti, sarà necessario
trovare una buona location dove siano presenti o di
passaggio soggetti interessanti, ma soprattutto
perché il pericolo di furto non va mai
sottovalutato, anche perché in questo caso parliamo
di attrezzature ben più costose delle normali
fototrappole compatte.
A differenza di una
semplice fototrappola compatta, un set per il
fototrappolaggio di alta qualità è più complesso e
dunque più difficile/costoso utilizzare contenitori
antifurto in acciaio con relative catene e
lucchetti.
L’unica soluzione si
basa sulla corretta scelta del posto; è importante
optare per posti sicuri, possibilmente privati e
dove non girano altre persone. È molto utile prima
di piazzare un sistema di fototrappolaggio remoto di
alta qualità monitorare per un certo periodo il
posto prescelto per capire se vi girano persone e
con quale frequenza; alcuni periodi inoltre sono più
pericolosi rispetto ad altri ad esempio la bella
stagione, da marzo/aprile a ottobre/novembre in
generale, certi luoghi sono più frequentati per
esempio da escursionisti, cercatori di funghi o
asparagi etc; in più in inverno è facile che in
molti luoghi girino dei cacciatori.
È da ricordare
inoltre di non violare le proprietà private senza
permesso e che nelle aree protette è necessario
chiedere appositi permessi per poter posizionare
delle fototrappole.
Le tecniche dettagliate,
le attrezzature, i trucchi e i segreti del fototrappolaggio sono
approfonditi nel
manuale avanzato di fototrappolaggio
L’impostazione
classica della Reflex nel fototrappolaggio è in
priorità di apertura (A o Av); si imposta un
diaframma e gli iso, e la fotocamera sceglierà i
tempi di scatto in base all’esposimetro. Il
diaframma è bene che sia abbastanza chiuso, così da
massimizzare la profondità di campo, dunque si
lavora da F9 a F11 nella maggior parte delle
situazioni; con un diaframma così chiuso un
obiettivo grandangolare come un 20 mm su un sensore
Aps-C, con messa a fuoco a 1 metro di distanza,
avrà una profondità di campo di 1,46 metri, il fuoco
coprirà quindi tutto lo spazio tra 0,66 metri
davanti alla fotocamera fino a 2,11 metri; lo stesso
obiettivo ma con messa a fuoco a 2 metri di distanza
raggiungerà, a F11, il fuoco all’infinito
(iperfocale) mettendo a fuoco da 0,97 metri
all’infinito.
Gli iso vanno
impostati in funzione del limite della fotocamera;
poiché si useranno spesso fotocamere reflex
Entry-Level è bene non esagerare, e impostare al
massimo 640-800 iso; la luce sarà fornita sia di
giorno che di notte dal o dai flash esterni. Si
consideri che nel fototrappolaggio remoto si punta
ad animali più o meno fermi e che, inoltre, durante
la notte, al buio, sarà il lampo del flash a
congelare un eventuale movimento veloce, non sarà
dunque necessario lavorare con tempi particolarmente
veloci. La fotocamera durante il giorno lavorerà con
il tempo di syncro specifico, proprio perché è
collegata al o ai flash, dunque scatterà con tempi
che vanno da 1/180 a 1/250.
Durante la notte
l’esposimetro, vedendo il buio, allungherà
notevolmente i tempi di esposizione ma, come si
diceva, questo non è un problema perché sarà il
lampo del flash a congelare il movimento dei
soggetti; l’uso di tempi lunghi negli scatti
notturni permetterà di catturare anche delle belle
stellate se il cielo è libero e visibile, cioè non
coperto da vegetazione o dalle chiome degli alberi,
permettendo così di ottenere foto molto più belle.
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Il o i flash esterni
vanno impostati in manuale (M) e riducendone la
potenza; è impossibile dare dei numeri precisi ma in
genere un flash con numero guida elevato (per es 58)
posizionato a 3 metri di distanza dal punto di
inquadratura, a 1/8 produrrà una buona luce anche
con diaframma della fotocamera chiuso a F11 e iso
640. Se i flash sono più di uno si può ulteriormente
ridurre la potenza fino a 1/16. Lo zoom del flash
andrà adeguato all’obiettivo che stiamo utilizzando,
in genere poiché si lavora con grandangolari si
tiene lo zoom con l’angolo più aperto possibile.
Se si sfrutta solo
il flash integrato della fotocamera questo può
essere impostato (dal menù stesso della Reflex) in
E-ttl.
Nel posizionare la
fotocamera si dovrà tenere conto, per quel che si
può, della composizione. Ovviamente se si sta
puntando su un percorso sarà impossibile prevedere
dove si troverà l’animale durante il passaggio
quando scatterà la fototrappola, ma nel caso di
posatoi o situazioni più puntiformi (ad esempio
quando si usano degli attrattivi) sarà sufficiente
rispettare le due regole di base:
a) Fotocamera tenuta
molto bassa, al livello del suolo, cioè alla stessa
altezza dell’animale
b) Regola dei terzi
Quando si usano i box
protettivi può risultare piuttosto difficile fare
l’inquadratura. Se i box sono costruiti in casa è
bene fare in modo che l’apertura del box sia
posteriore e le fessure per passare le cinghie per
il fissaggio siano laterali al box; esso verrà
quindi fissato lateralmente al tronco o al
picchetto; in questo modo, aprendo il vano
posteriore, si avrà subito visuale sul monito della
fotocamera e questo faciliterà notevolmente
l’inquadratura e la composizione.
Se il modello di
reflex che state utilizzando non è troppo vecchio e
supporta il Wi-Fi invece, tutto risulterà più facile
anche usando box con altri tipi di apertura, perché
potremo vedere direttamente sullo Smartphone
l’inquadratura in diretta. Nei casi peggiori
l’inquadratura si fa un po’ a occhio, usando un
obiettivo grandangolare sarà infatti più facile
posizionare la fotocamera anche senza vedere
direttamente e per sicurezza si possono scattare o
far scattare delle foto che useremo per controllare
la corretta inquadratura.
Le regole generali
per posizionare una fototrappola che punta su un
percorso sono state già descritte a proposito delle
fototrappole compatte.
Questa sezione è
sviluppata dettagliatamente nel
manuale avanzato di fototrappolaggio
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Come si è già detto
il flash o i flash non devono essere posizionati
troppo vicini alla fotocamera e sullo stesso asse
dell’obiettivo. Se si usa un solo flash questo può
essere posizionato al lato della fototrappola e ad
una distanza di circa 2-3 metri da essa, a formare
un angolo di 45°, orientato verso il punto di
interesse o di passaggio. Se si usano 2 flash questi
possono essere posizionati nello stesso modo, ai due
lati della fototrappola, sempre con angolo di 45°.
Se si vuole può essere utile posizionare un altro o
altri due flash per illuminare meglio lo sfondo.
Si tenga presente
comunque che già un solo flash laterale con
angolatura a 45° è sufficiente per ottenere una
bella luce sui soggetti e due flash sono ancora
meglio. Non è sempre necessario esagerare con il
numero dei flash per ottenere delle buone foto.
Nel fototrappolaggio
di alta qualità, così come nel fototrappolaggio
amatoriale o per monitoraggio, è possibile usare
degli attrattivi olfattivi per incrementare le
possibilità di fotografare i Mammiferi. Spesso gli
attrattivi servono solo a “rallentare” un soggetto
che passa lungo un percorso, quanto basta per
permettere alla fototrappola di scattare una foto.
Alimentare artificialmente i Mammiferi è
sconsigliato (a differenza degli Uccelli)
soprattutto quando si parla di specie
particolarmente protette o problematiche come i
Carnivori (Lupo, Volpe, Orso etc); per questo motivo
sono più che sufficienti allo scopo degli attrattivi
olfattivi che non possono creare abitudinarietà come
può accadere con l’alimentazione artificiale.
Solitamente odori forti come l’olio di sardina o la
pasta d’acciughe sono sufficienti per incuriosire
una volpe, una faina, un tasso o anche un lupo, ma
sul mercato sono disponibili molti
altri tipi di attrattivi
olfattivi.