Manuale di fototrappolaggio naturalistico: animali
sospettosi
A volte le fototrappole
possono essere “percepite” dagli animali, nella maggior
parte delle situazioni questo non avrà alcuna
conseguenza né sul comportamento dell’animale né sulla
probabilità che esso possa essere filmato/fotografato
nelle volte successive. Esistono però delle situazioni
con certe specie più sospettose di altre o con certi
soggetti (a volte la reazione ad una fototrappola è solo
una questione di variabilità individuale) o in
situazioni molto delicate (per esempio in presenza di
tane di Mammiferi, dove comunque si sconsiglia di
posizionare fototrappole se non per studi scientifici)
in cui è bene che la fototrappola non sia assolutamente
percepibile.
Una fototrappola può
essere percepita in tre modi dagli animali:
1) Luce: fototrappole che
usano flash o led a luce visibile (bianca) ma anche
all’infrarosso classico (850 Nm) possono essere viste
dagli animali; questo può incuriosire il soggetto, ma in
alcuni rari casi anche spaventarlo portandolo a non
passare più da quel punto. Le soluzioni possono essere
due: la prima consiste nell’utilizzare fototrappole con
infrarosso totalmente invisibile (black oppure detto “no
glow”) a 940 Nm, ma queste trappole fanno poca luce e
spesso producono video notturni di scarsa qualità
soprattutto a una certa distanza e si può ovviare a
questo problema usando degli illuminatori aggiuntivi;
l’altra soluzione consiste nel posizionamento della
fototrappola; come si è già detto infatti un
posizionamento molto alto renderà meno probabile che
l’animale possa vedere la fototrappola e dunque la luce
da essa prodotta.
2) Rumore: come si è già
detto le fototrappole all’infrarosso (non quelle che
usano luce visibile bianca) producono un piccolo “tac”
circa 2 volte al giorno, a causa dello switcher del
filtro IR; nella maggioranza dei casi questo rumore non
provoca disturbo o fastidio o anzi può anche incuriosire
gli animali. Ma in alcune situazioni (specie molto
sospettose o situazioni particolarmente delicate) si può
aver necessità di operare in maniera totalmente
silenziosa e l’unica soluzione in questo caso è
l’utilizzo di fototrappole a doppia ottica; questi
modelli infatti avendo un’ottica per le riprese diurne e
una seconda ottica priva di filtro IR per le riprese
notturne non hanno bisogno di uno switcher e dunque
opereranno in maniera totalmente silenziosa.
Oltre al rumore prodotto
dallo switcher inoltre alcuni studi (per es. Williams,
and G. Falzon. 2014b.
Camera traps can be heard and seen
by animals. PLoS ONE 9, e110832.) hanno dimostrato che i
circuiti delle fototrappole emettono ultrasuoni che
possono essere percepiti dagli animali.
3) Odore: infine anche
l’odore che le nostre mani lasciano sulla fototrappola
potrebbe costituire un fattore di percepibilità; come
per gli altri aspetti già analizzati questo di solito
non crea problemi anzi a volte incuriosisce gli animali
che si avvicineranno ad odorare la fototrappola. Se si
vuole comunque evitare questa “interferenza” bisogna
assicurarsi di maneggiare le fototrappole con le mani
prive di odori particolari come profumi o odori forti
per esempio se si sono maneggiate delle sostanze da
usare come attrattivi; può anche essere utile sfregare
le mani sulla terra o sulle foglie del sottobosco prima
di toccare la fototrappola o strofinare la fototrappola
stessa sul sottobosco.
Le tecniche dettagliate,
le attrezzature, i trucchi e i segreti del fototrappolaggio sono
approfonditi nel
manuale avanzato di fototrappolaggio
E'
davvero importante l'infrarosso invisibile (940 nm - No
Glow) ?
Gli animali possono
percepire in diversi modi la fototrappola ma non per
questo ne sono sempre spaventati. Può capitare in
alcune situazioni o con alcuni individui di filmare
reazioni di spavento nei confronti della fototrappola e
spesso queste sono dovute agli infrarossi non invisibili
ma non solo; l'animale si può spaventare per l'odore che
inavvertitamente abbiamo lasciato sulla fototrappola, o
per la presenza fisica della fototrappola stessa, in fin
dei conti la fototrappola è un elemento non naturale che
prima non era presente in quell'ambiente, e come
elemento "nuovo" può creare reazioni di paura nei
soggetti. In oltre 10 anni di fototrappolaggio, su
centinaia di migliaia di foto e video, mi è capitato
molto raramente di osservare reazioni di paura dovute
all'uso di infrarosso non invisibile (850 nm - Low Glow
o Red-Glow) e, proprio perchè questo tipo di infrarosso
produce una luce migliore è quello che preferisco. Solo
in rare circostanze utilizzo fototrappole con infrarosso
invisibile (940 nm - No-Glow) ad esempio per progetti di
ricerca nei pressi di tane di tassi/istrici. Un buon
"trucco" per rendere l'infrarosso non invisibile meno
impattante è quello di posizionare le fototrappole in
alto (circa 2 o più metri di altezza) inclinandole verso
il basso; gli animali difficilmente guardano verso
l'alto infatti e non si accorgeranno quasi mai della
fototrappola in posizione alta.
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