Tutte le fototrappole
possiedono un software per gestire le diverse funzioni
di cui sono dotate. Da questo software è possibile
impostare una serie di parametri per il funzionamento
della fototrappola. Molti di questi parametri sono stati
analizzati già in precedenza perché sono collegati
all’hardware stesso della fototrappola; di seguito
vedremo quali sono gli altri parametri e funzionalità
software che si trovano nelle fototrappole attuali. È da
notare che non tutte queste funzioni sono presenti in
ogni modello di fototrappola.
Un parametro che può
sembrare inutile ma è molto importante impostare
correttamente ora e data perché consente di capire
quando passano gli animali, studiarne gli orari e la
frequenza così da capire le loro abitudini. Fate
attenzione al cambio di batterie, spesso infatti dopo
aver tolto le batterie e averle rimesse anche in breve
tempo, molte fototrappole perdono la sincronizzazione di
ora e data.
Attivando questa funzione
la fototrappola registrerà prima una foto e poi un video
ad ogni attivazione del PIR al passaggio di un animale.
È una funzione utile solo in poche situazioni, in genere
è meglio impostare la fototrappola in modalità solo
video o al limite solo foto. Se la fototrappola deve
infatti scattare una foto prima di iniziare a registrare
del video aumenterà impiegherà del tempo e si rischia di
perdere dei momenti importanti nel video.
Nelle foto e nei video
ogni fototrappola scrive una serie di informazioni,
solitamente in basso, o nel primo secondo nel caso dei
video. Le informazioni che vengono scritte sono diverse,
principalmente si tratta della data e dell’ora ma alcuni
modelli scrivono anche la fase lunare, la temperatura e
l’umidità ma anche la carica della batteria. Nella
maggior parte dei modelli questa funzionalità può essere
disattivata.
Un Timelapse è un video
accelerato che si ottiene da una serie di foto scattate
a distanza di un determinato tempo (intervallo) una
dall’altra. Serve per accelerare fenomeni che avvengono
in realtà molto lentamente. La fototrappola scatta
quindi una serie di foto a intervalli regolari, queste
foto verranno poi “montate” con appositi software al
computer per ottenere il video accelerato. In ambito
naturalistico non viene molto usato, risulta più utile
per documentare ad esempio un cantiere.
È una funzione molto
utile in diverse situazioni. Il timer di attivazione
consente di indicare uno o più orari di attivazione e
disattivazione della fototrappola ogni giorno. Per fare
un esempio, se la fototrappola viene posizionata su un
percorso frequentato anche da persone durante il giorno,
si può impostare il timer per attivare la fototrappola
all’imbrunire e farla disattivare all’alba, dunque la
fototrappola catturerà foto e/o video solo durante la
notte, quando gli animali attiveranno il sensore PIR,
rimanendo spenta durante il giorno.
Questa funzione consente
solitamente di regolare tre livelli di sensibilità del
PIR cioè del sensore di movimento della fototrappola
allo scopo di massimizzare le prestazioni del sensore
nelle diverse stagioni. Poiché, infatti, il PIR lavora
sulla base delle differenze termiche tra un soggetto che
entra nel suo campo d’azione e la temperatura media
ambientale, può essere utile regolare la sua sensibilità
in funzione della temperatura esterna; generalmente in
inverno, col freddo si tiene la sensibilità
minima/bassa, quando invece è estate e fa molto caldo,
la differenza termica tra un mammifero e l’ambiente
esterno soprattutto di giorno è molto bassa ed è bene
impostare la sensibilità del PIR su un valore alto
(massima); nelle altre situazioni intermedie si usa una
sensibilità intermedia.
Una funzione molto utile
soprattutto quando si usa la fototrappola in situazioni
molto diverse, da uno spazio molto ampio come un campo,
a uno spazio molto ristretto come una piccola radura nel
bosco; con questa impostazione è possibile solitamente
impostare due valori di luminosità (bassa e alta) degli
illuminatori; la fototrappola regola la potenza
dell’illuminatore accendendo tutti i led o solo una
parte. Si imposterà dunque la potenza massima quando
avremo bisogno di illuminare a lunga distanza e una
potenza inferiore quando lo spazio operativo è breve,
altrimenti si rischierebbe di “bruciare” le immagini con
animali troppo vicini.
Alcuni modelli di
fototrappole hanno un’ulteriore impostazione che è per
lo scatto veloce (“no glow”), in questo caso gli
illuminatori durante le foto fanno dei lampi
particolarmente brevi così da cercare di congelare
meglio i movimenti degli animali, in genere però con
scarsi risultati (ricordiamo che le fototrappole che
congelano perfettamente negli scatti fotografici gli
animali anche in corsa sono quelle dotate di flash con
condensatore).
Impostando questa
funzione la fototrappola, una volta riempita tutta la
scheda di memoria, inizierà a sovrascrivere i files più
vecchi con quelli più recenti.
Può essere utile quando
il rischio di furto è elevato; impostare una password
per poter utilizzare la trappola la rende inutilizzabile
in caso di furto.
Consente di inserire un
numero o un codice o un nome per identificare quella
particolare fototrappola. Funzione molto utile quando si
usano molte fototrappole.
Anche in modelli non
dotati di GPS è possibile attraverso il menù inserire
informazioni sulla localizzazione della trappola; queste
informazioni poi saranno inserite dalla fototrappola nei
dati exif delle foto così da poterle gestire con gli
appositi software di geolocalizzazione. Altri modelli
invece, anche non avendo un modulo GPS, prendono
automaticamente le coordinate dallo smartphone (dove il
GPS deve essere attivo) attraverso la connessione Wi-Fi.
Questa funzionalità
risulta molto utile in progetti di studio in cui si fa
uso di un ampio parco trappole; appositi software sul PC
poi consentono di ordinare e visualizzare le foto su
mappa in base alla posizione di ogni fototrappola.
In diversi modelli di
fototrappole, soprattutto quelli meno recenti, è
presente una funzione che consente di testare il campo
d’azione del sensore PIR; una volta attivata questa
funzione (chiamata anche “walk test”) dal menù, ci
muoveremo davanti alla fototrappola camminando e il led
anteriore della fototrappola lampeggerà fin quando il
sensore PIR ci sta intercettando; in questo modo sarà
possibile capire qual è il campo d’azione del sensore e
questo ci aiuterà a posizionare meglio la fototrappola.
Una funzione spesso
inutilizzata ma invece molto importante per il corretto
funzionamento delle fototrappole. Formattare vuol dire
svuotare completamente la scheda di memoria e
resettarla. Questa funzione è molto utile anche se
quando si scaricano le foto/video possono essere
cancellati manualmente. Formattare la scheda di memoria
tutte le volte che la si reinserisce nella fototrappola
aumenta la compatibilità delle schede di memoria e
riduce eventuali problemi di scrittura. L’efficacia
della formattazione delle schede di memoria direttamente
dalla trappola che le userà è molto maggiore rispetto
alla cancellazione manuale dei files o alla
formattazione eseguita da computer (soprattutto se
questo ha sistema operativo Apple).
Questa è un’altra
funzione poco utilizzata ma importantissima. Il
ripristino di configurazione in poche parole resetta
tutte le impostazioni che abbiamo dato alla trappola
riportandola alle condizioni di fabbrica (“Factory
reset”). Dopo questo reset bisognerà re-impostare
l’orario, la data, la modalità foto o video etc. Il
reset o ripristino di configurazione è utilissimo e va
eseguito periodicamente perché consente di risolvere
spesso problemi software della trappola (video
ripetitivi, video troppo brevi etc).
Attraverso questa
funzione è possibile aggiornare il firmware della
fototrappola; il firmware include tutto il software
della fototrappola, sia la parte che noi vediamo quando
apriamo il menù sia altre funzioni nascoste che l’utente
non può vedere. Solitamente per aggiornare il firmware
bisogna avere un firmware aggiornato da caricare sulla
scheda di memoria, inserire la scheda di memoria sulla
fototrappola e andare sulla funzione aggiorna firmware.
Questa procedura non è però universale e può variare da
un modello all’altro; alcuni modelli di fototrappole per
esempio aggiornano il firmware automaticamente dopo
l’accensione se trovano un nuovo firmware nella scheda
di memoria.
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