Una delle componenti più
importanti di una fototrappola è il sensore di movimento
e sono diversi i parametri che possono caratterizzare il
sensore, vediamoli in dettaglio
La tipologia di sensore
usata in quasi tutti i modelli di fototrappole è il PIR,
sensori quindi a infrarosso passivo già descritti in
precedenza in questo manuale. Il vantaggio dei sensori
PIR è quello di avere un buon raggio d’azione e di
consumare molto poco.
Ogni sensore PIR ha un
angolo di campo entro cui può percepire la presenza di
un animale e far attivare la fototrappola. L’angolo di
campo può cambiare da sensore a sensore e dipende dalla
Lente di Fresnel che solitamente è posizionata davanti
al sensore PIR. Solitamente questa informazione viene
fornita nelle caratteristiche tecniche della
fototrappola. Le fototrappole con ottiche grandangolari
hanno, ovviamente, sensori con angolo di campo
abbastanza ampio da poter coprire tutto l’angolo visivo
dell’obiettivo.
Angoli di campo ampi
hanno il vantaggio di poter intercettare un animale che
proviene da uno dei lati della fototrappola con anticipo
e quindi aumentano le probabilità di filmare questi
soggetti. Hanno però lo svantaggio di essere più
soggetti a false partenze e dovute al vento/sole sulla
vegetazione e producono più spesso video ripetitivi.
In alcune fototrappole,
soprattutto grandangolari, sono presenti 3 sensori PIR,
uno centrale e due laterali così da ampliare l’ampiezza
del campo coperta dai sensori e poter anticipare
l’arrivo di un animale così da permettere maggiori
probabilità di filmare i soggetti. In realtà le
fototrappole che realmente possiedono 3 sensori laterali
sono piuttosto rare, la maggior parte di modelli in
realtà possiede un solo sensore PIR centrale e 3 lenti
di Fresnel, di cui una centrale e due laterali.
Lo svantaggio dei sensori
multipli (o del sistema a 3 lenti di Fresnel) è simile
ai sensori con ampio angolo di campo, cioè aumentano le
probabilità di false partenze e video ripetitivi in
presenza di vento e/o sole sulla vegetazione.
La portata di un sensore
PIR è la distanza alla quale esso è in grado di
percepire il passaggio di un soggetto, questo dipende
molto sia dalla temperatura ambiente sia dalla
dimensione del soggetto stesso e anche dalla distanza. Alcuni modelli di
fototrappola indicano la distanza operativa del sensore ma proprio perché
questo valore influenzato da altri fattori generalmente
è affidabile. Un animale di piccola dimensione come ad
esempio un topo selvatico può far scattare la
fototrappola solo a breve distanza, 1-2 metri, un
animale di grossa taglia invece può far scattare la
fototrappola a distanze maggiori anche 10 metri; se la
temperatura ambiente è fredda, ad esempio in inverno, la
distanza a cui un animale di grossa taglia può far
scattare la fototrappola arriva anche a 20 metri.
Alcuni modelli di
fototrappole possiedono un piccolo inserto di plastica
dotato di una fessura che può scorrere davanti al
sensore a discrezione dell’utente, così da stringere il
raggio d’azione del sensore stesso. Questo accessorio
nella sua semplicità è estremamente utile in alcune
situazioni. Si può comunque ovviare coprendo i due lati
della Lente di Fresnel del sensore PIR con del nastro
isolante.
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