Per "tempo di reazione" o Trigger Delay o Trigger Speed (TS) si
intende il tempo che intercorre tra il momento in cui un
animale passa davanti al sensore e il momento in cui la
fotocamera registra la foto o il video. In realtà la TS
di una fototrappola è composta da due componenti: la velocità del sensore
di movimento e la velocità della fotocamera (Lag Time). Ogni sensore,
attivo o passivo ha infatti una velocità di reazione
specifica e ogni fotocamera ha un suo ritardo nello
scatto (Lag Time).
Nelle fototrappole
compatte la reattività non è scomponibile, e dipende da
come è stata progettata e fabbricata la trappola; la
maggioranza dei modelli ha un ritardo di circa 1
secondo, altri modelli ancora più economici hanno
ritardi superiore al secondo e i modelli più performanti
hanno invece reattività maggiore nell'ordine di 1/3 -
1/5 (da 33 a 20 centesimi di secondo) di secondo; per il
fototrappolaggio classico un ritardo di solo 1/3-1/5 di
secondo sono più che sufficienti.
Perchè e quando è
importante la reattività? Come è logico immaginare una
elevata reattività è importante nel caso di animali che
si muovono velocemente;
se la reattività non è
abbastanza elevata, dal momento in
cui l'animale passa davanti al sensore e parte
l'impulso per lo scatto, fino al
momento in cui l'otturatore si apre e richiude per
produrre lo scatto, un animale che si muove velocemente
(un animale in corsa o in salto, un uccello o un
pipistrello in volo) avrà già percorso un certo spazio e quindi
si troverà fuori posizione, fuori inquadratura e/o fuori
fuoco. In linea generale l'elevata reattività è
importante nella fotografia Hi-Speed mentre è meno
importante nel fototrappolaggio classico, se non in rare
situazioni.
In una fotocamera il ritardo nello scatto (Lag Time) è dovuto
al fatto che l’otturatore non si apre istantaneamente
quando si preme il pulsante di scatto o quando si invia
un impulso di scatto attraverso la porta del telecomando
(dove generalmente vengono collegati i sensori di
movimento). E, a sua volta, il Lag Time è formato da due
componenti:
a) Shutter Delay: è l’insieme di azioni che la fotocamera deve
fare prima di attivare l’otturatore per esempio gestire
l’autofocus, calcolare l’esposizione sulla base dei dati
dell’esposimetro (e dunque aprire o chiudere il
diaframma e/o impostare tempi e iso); l’esposimetro a
sua volta ha una sua velocità operativa detta “Meter
Lag”.
b) Shutter Lag: è quello che nel fototrappolaggio e nella
fotografia Hi-Speed ci interessa di più; è il tempo
che serve per completare lo scatto dal momento in cui
arriva l’impulso fino alla registrazione effettiva della
foto; in questo processo l’otturatore lavora insieme al
sensore e il tempo totale dipende a sua volta da diversi
fattori: 1) il sensore deve caricarsi ed essere pronto
per catturare i dati appena l’otturatore si apre 2) il
meccanismo dell’otturatore deve mettersi in azione 3)
l’otturatore si apre 4) i dati digitali vengono
catturati dal sensore 5) l’otturatore si chiude 6) i
dati vengono inviati al buffer (il buffer è una memoria
temporanea e si può dire che quando i dati sono
registrati sul buffer la foto è fatta anche se poi sarà
necessario dell’altro tempo affinché i dati del buffer
vengano trasferiti alla scheda di memoria).
Se si usa una fotocamera in manuale (fuoco manuale ed
esposizione manuale) praticamente lo Shutter Delay si
annulla e rimane solo lo Shutter Lag che dunque è il
parametro più importante per chi si occupa di
fototrappolaggio e soprattutto di fotografia Hi-Speed.
Per
trovare informazioni sullo shutter lag delle fotocamere
Reflex o Mirrorless, Bridge e compatte
andate sul sito
https://www.imaging-resource.com/cameras/reviews/
; nella barra menu in alto cliccare su "camera reviews", scegliere il tipo
di fotocamera
(reflex, mirrorless etc) e scegliere il modello di fotocamera, nella
pagina della fotocamera cliccare su “Performance” ,
appariranno delle tabelle con le varie velocità.
Fotocamera
Lag
Time (MF)
Lag
Time (prefocused)
Tempo
di accensione
Nikon Z7
0.060 sec
0.059 sec
1.5 sec
Nikon Z6
0.058 sec
0.056 sec
1.5 sec
Nikon D5
0.041 sec
0.039 sec
0.4 sec
Nikon D4
0.043 sec
0.043 sec
0.3 sec
Nikon D4s
0.044 sec
0.043 sec
0.2 sec
Nikon D3x
0.050 sec
0.045 sec
0.3 sec
Nikon D500
0.049 sec
0.049 sec
0.3 sec
Nikon D3500
0.109 sec
0.080 sec
0.4 sec
Nikon D850
0.052 sec
0.046 sec
0.2 sec
Canon 5Ds
0.189 sec
0.057 sec
0.5 sec
Canon 1Dx II
0.072 sec
0.053 sec
0.8 sec
Canon 5D mk4
0.077 sec
0.057 sec
0.5 sec
Canon 7D mk2
0.154 sec
0.052 sec
0.5 sec
Canon 7D
0.083 sec
0.061 sec
0.4 sec
Canon 6D
0.074 sec
0.059 sec
0.5 sec
Canon EOS R
0.076 sec
0.052 sec
2.1 sec
Sony A7R3
0.105 sec
0.023 sec
1.7 sec
Sony RX10 Mk4
0.035 sec
0.009 sec
1.9 sec
LagTime di alcune
fotocamere Reflex, Mirrorless e Bridge dei principali
brand.
Legenda: la migliore velocità in termine di Shutter Lag si
ottiene con la fotocamera impostata in manuale sia come
esposizione sia come autofocus. Shutter Lag ancora più
veloci si ottengono con il prefocus cioè tenendo il
pulsante di scatto a metà corsa; nelle fotocamere
mirrorless le migliori velocità si ottengono impostando
l’EFCS (Electronic First Curtain Shutter). Stranamente
impostando l’otturatore elettronico (E-Shutter) lo
Shutter Lag è maggiore rispetto all’otturatore meccanico
(M-Shutter: Mechanical Shutter).
Le moderne fotocamere digitali hanno in genere dei tempi di
reazione piuttosto lenti rispetto alle vecchie
fotocamere analogiche con l'eccezione delle fotocamere
più costose, le così dette “ammiraglie” (serie D in
Canon e Nikon); il tempo di reazione, paradossalmente, si è molto allungato
negli anni con il procedere della tecnologia; vediamo una
comparazione tra le fotocamere di un tempo e quelle
moderne:
-Fotocamere a soffietto: pochissimo ritardo
-Prime fotocamere meccaniche a largo formato: pulsante di
scatto meccanico con Lag Time breve
-Reflex (SLR) meccaniche: pulsante di scatto meccanico, Lag
Time breve
-Reflex (SLR) elettroniche: non avevano autofocus,
l’attivazione dell’otturatore era meccanica, Lag Time
medio.
-Reflex digitali (DSLR): hanno il Lag Time più lungo a causa
dell’autofocus, esposimetro, attivazione del sensore
digitale, otturatore meccanico e alzo specchio
meccanico.
-Mirrorless: non avendo specchio e potendo sfruttare anche
l’otturatore elettronico lo Shutter Lag dovrebbe essere
molto breve, almeno così è sulla carta ma dai dati fino
ad ora disponibili non sembra che otturatore elettronico
e assenza dello specchio abbiano velocizzato il Lag Time
nelle mirrorless attualmente in commercio. Stranamente
impostando l’otturatore elettronico (E-Shutter) lo
Shutter Lag è maggiore rispetto all’otturatore meccanico
(M-Shutter: Mechanical Shutter).
Nel videotrappolaggio in alta qualità, cioè quando si
usano videocamere abbinate a sensori di movimento, il problema della
reattività si pone molto meno, questo perché usando
sensori laterali e/o wireless o ad ampio angolo è
possibile far attivare la registrazione del video quando
il soggetto è ancora lontano e anche se si muove
velocemente la camera sta già registrando il video
quando il soggetto passa davanti all’inquadratura.
L’ideale è l’utilizzo di sensori PIR wireless da
collocare lateralmente alla fotocamera o comunque nella
direzione di provenienza del soggetto (se conosciuta o
prevedibile) così che questi sensori possano attivare la
registrazione con anticipo rispetto al passaggio del
soggetto davanti all’inquadratura.
La velocità di reazione totale di una fototrappola, sia essa
di tipo compatto o con reflex, è inversamente
proporzionale all’autonomia; una elevata velocità di
reazione, infatti, riduce l’autonomia: i circuiti devono
essere sempre attivi e mai in standby e dunque il
consumo energetico aumenta.
Nel fototrappolaggio remoto è più importante l’autonomia
rispetto alla velocità di reazione, con qualche
eccezione, mentre nella
fotografia Hi-Speed è più importante la velocità di
reazione rispetto all’autonomia. La tecnica da usare
dunque sarà diversa in funzione della velocità di
movimento dei soggetti: se si vuole fotografare un
tasso, un istrice, una faina, un lupo, sarà meglio usare
fototrappole remote, di tipo compatto o in alta qualità
(fotocamera + sensore di movimento) e si darà più
priorità all'autonomia che alla reattività, se invece il
target fotografico è uno scoiattolo in salto, o un
rapace notturno in volo o chirotteri in volo si dovrà
invece dare maggiore priorità alla reattività che
all'autonomia e si utilizzeranno tecniche di fotografia
Hi-Speed con set fotografici di breve durata (poche
ore).
Un ulteriore parametro che influisce sulla reattività di una fototrappola è il ritardo dovuto al flash;
in questo caso ci riferisce ai flash a condensatore (e
non ai "led") dunque il Flash Lag è un fattore
fondamentale soprattutto nel fototrappolaggio in alta
qualità con fotocamere + sensori di movimento, mentre
nelle fototrappole compatte i modelli dotati di flash a
condensatore sono molto pochi. I flash
infatti se sono in standby da molto tempo, prima di
scattare, devono “caricare” il condensatore, che può
richiedere un tempo variabile in base a potenza e
qualità del flash stesso. Per avere la massima
reattività anche del o dei flash è necessario lasciarli
sempre attivi ma questo riduce enormemente l’autonomia,
un flash anche di qualità lasciato sempre attivo e con
batterie ben cariche non dura più di una notte infatti;
dunque bisogna trovare dei compromessi: nel
fototrappolaggio remoto è utile lasciare i flash in
standby, si ottiene così una maggiore autonomia anche se
la reattività è bassa mentre nella fotografia Hi-Speed è
bene lasciare i flash sempre attivi per avere la massima
reattività.
Lo standby è uno dei metodi
migliori per avere grande autonomia nei sistemi di
fototrappolaggio remoto; come abbiamo già detto però una
fototrappola in standby non può avere la reattività
necessaria per catturare animali in movimento veloce che
compaiono all'improvviso nel raggio d'azione del
sensore; ovviamente il primo passaggio dell'animale
risveglia la trappola e se l'animale rimane nel raggio
d'azione del sensore muovendosi velocemente può essere
fotografato senza difficoltà. Esistono dei metodi per
poter usare lo standby riuscendo comunque a catturare
animali in movimento veloce, vediamo quali sono:
1) Inquadratura larga/laterale
Il modo di inquadrare è il primo
semplice metodo per poter catturare animali in movimento
veloce. Una fototrappola collocata perpendicolarmente e
molto vicina a un tipico passaggio di animali non avrà
il tempo di risvegliarsi dallo standby al passaggio di
un animale veloce; montare la trappola
perpendicolarmente al percorso ma ad una certa distanza
può aiutare a fare in modo che il tempo in cui l'animale
una volta percepito dal sensore rimanga
nell'inquadratura sia sufficiente a far risvegliare la
trappola dallo standby e catturare una foto. Ovviamente
con una inquadratura più larga l'animale non verrà molto
grande nel fotogramma ma questo può essere accettabile
per composizioni particolari o usando reflex con molti
megapixel così da poter ritagliare la foto (crop) senza perdita di qualità.
2) Sensori multipli e/o esterni
Usare sensori PIR con un ampio
angolo di campo, oppure più sensori PIR (per esempio 2 o
3) da la possibilità di individuare l'animale molto
prima che esso passi davanti alla trappola così da dare
il tempo alla fototrappola e ai flash di risvegliarsi
dallo standby ed essere pronti allo scatto in tempi più
brevi. I sensori esterni e/o laterali sono molto utili
anche nel videotrappolaggio perché consentono di
svegliare la videotrappola e attivare la registrazione
quando l'animale è ancora distante.
3) Far rallentare l'animale
Ci sono due metodi principali per
rallentare o far fermare anche solo per qualche secondo
un animale:
Questa tecnica è
utilizzabile solo con fototrappole di qualità
(fotocamera + sensore di movimento) dove sia possibile,
appunto, chiudere il diaframma per aumentare la
profondità di campo. Aumentare la profondità di campo
aiuta ad avere il soggetto a fuoco anche se a causa di
una bassa reattività del sistema esso si trova in
posizione più avanzata rispetto al punto di messa a
fuoco.
Scegliere reflex di fascia alta
(ammiraglie) perché hanno i lag time più brevi. Le Mirrorless,
dai test fatti fino ad oggi anche se dovrebbero avere un vantaggio teorico, questo
non è confermato all’atto pratico; ad esempio la Nikon Z7
una delle mirrorless di fascia alta più recenti ha un
Lag Time di 0.056 secondi (prefuoco e EFCS) mentre la
Nikon D5 ha un Lag Tim di 0.039 secondi
2) Alzo dello specchio
Su tutte le reflex è
presente uno specchio meccanico e dal menù si può
impostare la voce "Mirror Lock Up" o "alzo dello
specchio" (solitamente utilizzata per la pulizia del
sensore); avendo già lo specchio alzato dunque la
reattività allo scatto della fotocamera aumenterà.
È uno dei metodi classici nella
fotografia hi-speed, quando si usano i sensori per
fotografare animali molto veloci, principalmente uccelli
in volo. Se, per esempio, si vogliono fotografare le
rondini in volo all’uscita della finestra di una stalla,
si posiziona il sensore alla base della finestra nel punto su cui passano le rondini; essendo
soggetti molto veloci, il sensore direttamente collegato
alla fotocamera porterà ad un ritardo nello scatto più o
meno ampio in base alla reattività della fotocamera
utilizzata.
Quindi, in funzione del ritardo, dal momento in cui la
rondine passa sul sensore al momento in cui la
fotocamera scatta la foto, il soggetto avrà percorso già
una certa distanza; la tecnica dell’anticipo consiste
quindi nel fare alcuni tentativi per capire a quanto
ammonta il ritardo in termini di cm percorsi dal
soggetto dal passaggio sul sensore allo scatto della
foto e quindi poter prevedere in che posizione si troverà
il soggetto quando la fotocamera scatta e di conseguenza
aggiustare l’inquadratura e il fuoco sul punto previsto.
5) Inquadratura laterale
Riprendiamo l'esempio
della fotografia alle rondini in volo all'uscita da una
finestra: con una inquadratura frontale, se il ritardo
di scatto è elevato la rondine si troverà completamente
fuori fuoco nel momento dello scatto; se invece si fa
un'inquadratura più larga e laterale, quindi
posizionando la fotocamera perpendicolarmente rispetto
alla traiettoria di uscita, il soggetto sarà sempre a
fuoco anche se avrà percorso una certa distanza dal
momento di passaggio sul sensore al momento dello
scatto.
6) Far rallentare il
soggetto
Ci sono due metodi principali per
rallentare o far fermare anche solo per qualche secondo
un animale:
Chiudere il diaframma per
aumentare la profondità di campo è un buon metodo per
bilanciare la reattività della fotocamera; questo metodo
aumenterà le probabilità di avere il soggetto a fuoco ma
ovviamente bisognerà controbilanciare la perdita di stop
di luce con gli iso e/o potenziando i flash.
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