Lo sforzo di
campionamento (Sampling Effort) negli studi con
fototrappole è misurato in “camera-trap/days” che si
calcola moltiplicando il numero di fototrappole
utilizzate x il numero di giorni in cui queste
trappole sono state operative sul campo. In alcuni
casi si parla di “camera-trap/nights” quando le
fototrappole sono state impostate per lavorare solo
durante la notte (in studi dedicati a specie di
Mammiferi esclusivamente notturni). Si può ottenere
lo stesso valore di “camera-trap/days” aumentando il
numero di trappole e diminuendo il numero di giorni
o viceversa; per esempio uno studio ha valutato qual
è il numero minimo di camera-trap/days necessario
per individuare gli animali terrestri presenti in
un’area; il valore trovato è stato di 8700
camera-trap/days come valore minimo per individuare
le 10 specie residenti nell’area di studio; in
questo studio sono state utilizzate 19 fototrappole
che hanno operato per 458 giorni sul campo; si
poteva ottenere lo stesso valore in termini di
sforzo di campionamento, raddoppiando il numero di
fototrappole e dimezzando il numero di giorni.
È un parametro molto
importante nel fototrappolaggio scientifico ed è
rappresentata dall’area in cui il sensore PIR di una
fototrappola può percepire la presenza di un
soggetto.
Essa dipende da vari
fattori, alcuni intrinseci al modello di
fototrappola, tra cui la sensibilità del PIR, il
numero di sensori PIR (alcune fototrappole ne hanno
3, uno centrale e 2 laterali), l’angolo di
sensibilità del sensore PIR in funzione della lente
di Fresnel che vi è montata etc, altri indipendenti
dalla fototrappola come ad esempio la temperatura
ambiente e la dimensione della specie animale
(Mammiferi di grandi dimensioni possono essere
individuati dal PIR anche a distanze molto lunghe,
dunque la “detection zone” in questo caso è molto
ampia, mentre piccoli Mammiferi o Uccelli, il cui
piumaggio li isola termicamente molto meglio del
pelo dei mammiferi, possono essere individuati a
distanze ben più brevi, soprattutto se la
temperatura ambiente è molto calda e dunque la
differenza termica tra il soggetto e la temperatura
ambiente è molto ridotta). La combinazione tra
l’ampiezza della detection zone e la trigger speed
determina la probabilità di individuare un animale;
se per esempio la detection zone è molto stretta e
la trigger speed è lenta, è molto facile che un
animale che passa davanti alla fototrappola non
venga documentato.
L’angolo di campo è
invece determinato dall’obiettivo fotografico
presente nella fototrappola; se l’angolo di campo è
più stretto della detection zone, un animale può far
scattare la fototrappola ma non venire registrato
nella foto o video, che risulteranno vuoti.
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