Le ottiche da osservazione sono principalmente di due tipi,
binocoli e cannocchiali; sono
strumenti importantissimi per i
fotografi naturalisti che si
occupano di fauna (Mammiferi e
Uccelli); non è per forza
obbligatorio averli entrambi, ma
almeno un discreto binocolo è
necessario. Grazie al binocolo ho
trovato tanti soggetti che
altrimenti non avrei visto a occhio
nudo e inizialmente quando lo usavo
più di rado, a causa della mancanza
del binocolo in alcune situazioni mi
sono lasciato scappare degli animali
di cui non mi ero accorto a occhio
nudo.
Come dice il nome sono composti da 2
tubi uno per ogni occhio dunque non
affaticano la vista; generalmente
non hanno ingrandimenti molto forti
e non devono averli, vanno dagli 8
ai 12x (ingrandimenti rispetto
all'occhio umano). Rispetto ai
cannocchiali, i binocoli sono
strumenti da "esplorazione visiva",
non ingrandiscono molto, non
consentono di scandagliare un'area
molto distante nel minimo dettaglio
ma possono essere facilmente usati a
mano libera (i cannocchiali avendo
un ingrandimento maggiore vanno
usati con un treppiedi) per
osservare sicuramente meglio
rispetto all'occhio umano e
individuare soggetti nascosti.
I cannocchiali sono usati anche in
una particolare tecnica fotografica
(ma anche video) chiamata
Digiscoping: abbinando una
fotocamera (generalmente una
compatta o una Mirrorless) con un
cannocchiale si possono ottenere
ingrandimenti anche molto forti, ben
superiori ad un super-teleobiettivo,
mantenendo una discreta qualità.
Mentre per la semplice osservazione
non è sempre fondamentale scegliere
cannocchiali di altissima qualità,
per un uso "fotografico" invece sarà
importante scegliere modelli con
qualità ottica piuttosto elevata
altrimenti il risultato sarà
qualitativamente molto scarso.
Impermeabilità e protezione
Poiché ci si muove in ambienti
naturali, spesso in condizioni
meteorologiche non ottimali
(pioggia, umidità, vento etc) è bene
scegliere dei modelli ben protetti,
adatti all’uso outdoor; generalmente
questi modelli sono protetti da una
copertura in gomma che li rende
impermeabili, proteggendoli anche
dalla polvere e dagli urti. Le case
produttrici usano diversi termini
per indicare il tipo e grado di
protezione delle ottiche: waterproof
vuol dire impermeabile (ma non
subacqueo) quindi resistente a
pioggia, schizzi, umidità, mentre
weatherproof è una resistenza più
blanda così come il termine
water-resistant e non vuol dire
impermeabile. Poi ci sono le ottiche
di alta qualità che sono anche
immergibili in questo caso viene
indicata dalla casa produttrice la
profondità massima di immersione
oppure i millibar di pressione.
Inoltre i modelli di miglior qualità
possiedono anche una soluzione
specifica per evitare la formazione
di condensa al loro interno, per
esempio quando si sottopone l’ottica
a bruschi cambiamenti di
temperatura; solitamente viene
riempito l’interno dell’ottica con
un gas inerte 8azoto o argon) che
impedisce la formazione della
condensa.
Ingrandimento, luminosità e pupilla
d’uscita
La capacità di ingrandimento e la
luminosità delle ottiche, binocoli o
cannocchiali che siano, si misura
attraverso due numeri separati dal
segno “x” riportati su ogni modello;
il primo numero indica
l’ingrandimento cioè quanto
ingrandisce rispetto all’occhio
umano, il secondo numero indica il
diametro dell’obiettivo, cioè della
lente frontale; un binocolo 10x50
per esempio ingrandisce 10 volte
rispetto all’occhio umano (un
soggetto distante 100 metri
apparirà, cioè, come se fosse a 10
metri di distanza) e ha un diametro
dell’obiettivo di 50 mm. Tanto
maggiore sarà l’ingrandimento e
tanto minore sarà la luminosità
dell’ottica, tanto maggiore sarà il
diametro dell’obiettivo e tanto
maggiore sarà la luminosità
dell’ottica, dunque la luminosità
finale di un’ottica dipende dal
rapporto di questi due fattori e si
misura con una semplice formula che
è data dal diametro dell’obiettivo
diviso per gli ingrandimenti, il
numero che si ottiene è chiamato
“pupilla d’uscita”, quanto maggiore
è questo numero tanto più luminosa
sarà l’ottica; quindi, per esempio,
un binocolo 10x50 ha luminosità pari
a 50:10=5;. Come è facile intuire
binocoli con ingrandimento basso e
grande diametro dell’obiettivo hanno
una notevole luminosità tant’è che
possono essere utilizzati anche al
crepuscolo ad esempio un 8x50 ma
sono anche grossi e pesanti da
trasportare, mentre binocoli con
ingrandimento elevato e piccolo
diametro dell’obiettivo hanno
dimensioni e peso inferiori ma
luminosità molto bassa ad esempio un
binocolo tascabile classico da
10x25.
Un maggiore ingrandimento non sempre
è quindi utile, primo perché riduce
la luminosità e secondo perché
aumenta le vibrazioni: poiché
infatti il binocolo si utilizza a
mano libera, con ingrandimenti
elevati saranno più visibili le
vibrazioni rendendo la scena quasi
inguardabile e comunque
l’osservazione molto poco
rilassante. Inoltre con forti
ingrandimenti il campo visivo si
riduce e così si riduce anche la
profondità di campo costringendo a
modificare continuamente la messa a
fuoco; poiché il binocolo è
tipicamente utilizzato per
osservazioni a largo spettro è bene
avere un campo visivo piuttosto
ampio e questo è un ulteriore motivo
per preferire binocoli con
ingrandimenti non eccessivi (cioè
non superiori a 10x). I forti
ingrandimenti sono invece utili nei
cannocchiali, che vanno sempre
utilizzati su treppiedi e che
servono per una scansione più
dettagliata dell’ambiente.
Campo visivo
Il campo visivo si misura in gradi
(°) oppure in metri di ampiezza a
una determinata distanza e dipende
principalmente dall’ingrandimento
(ma binocoli con lo stesso
ingrandimento possono avere campi
visivi diversi perché il campo
visivo può dipendere anche da altri
fattori come ad esempio la il
diametro dell’obiettivo). Un buon
binocolo per l’osservazione di fauna
è bene che abbia circa 7-8
ingrandimenti o al massimo 10
(quindi da 7x a 10x) e quindi un
campo visivo di 7°- 8,5° che
corrisponde ad un’ampiezza di circa
120-160 metri a un chilometro di
distanza.
Qualità
ottica e trattamenti anti-riflesso
Ovviamente, è facile immaginarlo, la caratteristica più
importante da valutare quando si
sceglie un binocolo o un
cannocchiale, e che ne influenza
maggiormente il costo è la qualità
ottica cioè la qualità delle sue
lenti; da questa infatti dipenderà
la nitidezza con cui si riuscirà a
vedere, i dettagli, i colori,
l’assenza di disturbi quali
aberrazioni, distorsioni etc e anche
la luminosità. Binocoli e
cannocchiali hanno un sistema ottico
interno formato da diverse lenti,
anche fino a 16 e se queste lenti
non sono di qualità l’immagine
finale può risultare poco piacevole.
Naturalmente non c’è da aspettarsi
alta qualità da prodotti molto
economici, ma non è neanche detto
che per avere un’ottima qualità si
debbano spendere cifre
stratosferiche; esistono delle fasce
intermedie di prodotti che con
prezzi non esagerati riescono ad
offrire comunque una qualità davvero
notevole. Oltre all’uso di vetri di
alta qualità i produttori hanno
anche ideato diverse tecnologie per
ottenere lenti di alta qualità in
modo tale da ottenere le migliori
caratteristiche ottiche sia in
termini di dettagli che come resa
cromatica, assenza di distorsioni o
aberrazioni, migliore resa dei
colori etc. La terminologia
utilizzata in questi trattamenti è
diversa da azienda ad azienda, per
esempio: lenti apocromatiche (APO),
lenti a bassa o a bassissima
dispersione (LD o ED), lenti alla
fluorite.
Un ulteriore miglioramento della qualità di immagine si
ottiene anche grazie a trattamenti
speciali delle lenti, detti
“rivestimenti”; questi consentono di
ridurre al minimo la dispersione di
luce durante la trasmissione a causa
della riflessione della stessa sulla
superficie delle lenti. Da questo
punto di vista si possono
distinguere diversi tipi di
rivestimenti: il rivestimento
semplice (“Coated”) riguarda solo
alcune lenti, il rivestimento
completo (“Fully-coated”) invece
riguarda tutte le superfici, il
rivestimento multiplo (“Multi-coated”)
prevede invece un rivestimento su
più strati ma solo su alcune
superfici all’interno dell’ottica e
per finire, il migliore, e più
costoso, è il rivestimento multiplo
completo (“Fully Multi-coated”) che
prevede un rivestimento su più
strati e su tutte le superfici
all’interno dell’ottica; dunque
nella fase di scelta controllare
anche questo parametro può risultare
molto importante.
Messa a
fuoco e distanza minima di messa a
fuoco
Un’altra
caratteristica da tenere in
considerazione nella scelta di un
binocolo, sebbene non importante
quanto la qualità delle lenti, è
proprio la messa a fuoco; i
parametri da considerare in questo
caso sono due: il primo è la
velocità della messa a fuoco, quanti
giri della manopola sono necessari
per passare dalla distanza minima di
messa a fuoco all’infinito, in
alcuni binocoli questo passaggio si
ha solo con 1/3 di giro in altri ci
vuole quasi un giro completo e
questo vuol dire che alcuni sono più
lenti e consentono una messa a fuoco
più precisa, ma richiedono più tempi
per passare ad un piano focale molto
diverso, altri binocoli invece sono
più veloci a passare tra un piano
focale e l’altro ma richiedendo meno
rotazione della manopola possono
rendere la messa a fuoco precisa un
po’ più problematica. Il secondo
parametro da considerare in merito
alla messa a fuoco è la distanza
minima di messa a fuoco, questo
parametro è importante soprattutto
per chi vuole usare il binocolo
anche per l’osservazione di piccoli
soggetti a distanza come gli
insetti. Inoltre è importante che la
manopola per la messa a fuoco sia
ben fluida e non troppo dura, il che
renderebbe più complicato il
cambiamento di fuoco soprattutto
quando si segue un soggetto veloce.
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