In questo manuale ci si
riferirà alla Fotografia Naturalistica come quella
branca della fotografia dedicata a soggetti naturali
(paesaggi e animali). A sua volta la Fotografia
Naturalistica si suddivide in diverse tipologie in base
alla tipologia di attrezzatura usata e in base ai
soggetti:
Fotocamere, obiettivi e flash protetti
da appositi scafandri o custodie subacquee
Digiscoping
Digiscoping
Mammiferi e Uccelli
Fotocamere spesso compatte abbinate a
cannocchiali
E' da notare che queste
suddivisioni sono molto generiche e non soggette a
vincoli stretti; nella fotografia paesaggistica, per
esempio, si usano anche obiettivi più lunghi dei
grandangoli come il 50 mm o l'85 mm o anche piccoli tele
per i particolari e gli "intimi" così come nella
fotografia di animali si possono usare anche obiettivi
macro se si è in grado di avvicinarsi molto o anche
grandangolari (le così dette foto con soggetti
"ambientati").
L'uomo ha da sempre
sentito l'esigenza di rappresentare ciò che vedeva in
maniera grafica; sotto certi punti di vista i disegni
preistorici di animali possono essere ritenuti una sorta
di "fotografia naturalistica ancestrale". La fotografia
naturalistica nacque insieme alla fotografia stessa, se
si intende come fotografia di paesaggio; la fotografia
di animali invece arrivò dopo, le prime attrezzature per
la fotografia infatti erano troppo ingombranti, lente e
senza possibilità di teleobiettivi quindi assolutamente
inadatte a fotografare animali selvatici; il National
Geographic, principale rivista di fotografia
naturalistica a livello mondiale, pubblicò la prima foto
di animali selvatici nel 1906, scattata dal fotografo
George Shiras III, che tra l'altro fu il primo a usare
una sorta di trappola fotografica facendo scattare la
fotocamera attraverso un cavo.
La prima
fotografia naturalistica, scattata tra
l’altro con un sistema tipo trappola
fotografica da Goerge Shiras III, pubblicata
nel National Geographic nel 1906.
Già da tempo le foto di
animali apparivano nelle pubblicazioni italiane, per
esempio nelle prime enciclopedie naturalistiche ma nella
maggior parte dei casi si trattava di foto ad animali
impagliati o riprodotte da pubblicazioni straniere o
sostituite da disegni. La vera fotografia naturalistica
arrivò in Italia nel 1981 con l'uscita della rivista
mensile Airone, creata e diretta da Egidio Gavazzi, già
molto conosciuto come fotografo naturalista e pochi anni
dopo, nel 1985, con l'uscita di un'altra famosa rivista
naturalistica italiana, Oasis, di Paolo Fioratti; queste
pubblicazioni rivoluzionarono la fotografia
naturalistica italiana pubblicando foto di altissimo
livello tecnico. Queste nuove possibilità di mercato
diedero vita a una nuova generazione di fotografi
naturalisti, molti dei quali erano collaboratori
dell'agenzia Pandaphoto, legata al WWF. Tra i grandi
nomi nella fotografia naturalistica italiana troviamo
appunto Paolo Fioratti, con le sue foto al Martin
pescatore divenute famose in tutto il mondo, Claudio
Calvani, Franco Fontana per i paesaggi, etc.
I motivi che spingono
decine di migliaia di persone nel mondo ad andare in
giro per natura e scattare foto a paesaggi e animali
sono i più vari; alla base di tutto c'è principalmente
la passione per la natura e il relax che si prova a
contatto con gli elementi naturali anche se il modo in
cui un fotografo arriva alla fotografia naturalistica
può essere diverso; c'è chi si avvicina a questo genere
di fotografia perchè già appassionato di natura e vede
nella fotografia uno strumento per documentare le
proprie osservazioni; altri si avvicinano alla
fotografia naturalistica partendo invece proprio dalla
fotografia e conciliando in questo modo il relax in
natura con la passione fotografica. Ultimamente per
esempio anche grazie alle nuove tecnologie (fotocamere
compatte, smartphones) molti birdwatchers si stanno
sempre più dedicando alla fotografia naturalistica e lo
stesso vale per altri appassionati o professionisti che
si occupano di natura come botanici, erpetologi,
entomologi etc. Nella vera fotografia naturalistica
l'obiettivo è il contatto con la natura e non tanto
tornare a casa con la scheda di memoria piena di foto;
nella vera fotografia naturalistica l'emozione è
l'incontro con un animale selvatico o il ritrovamento di
una specie di Insetto o vegetale particolarmente
bella/rara o interessante prima che la soddisfazione per
avere fotografato quel soggetto. Indubbiamente la
soddisfazione fotografica gioca un importante ruolo
altrimenti non si parlerebbe di fotografia naturalistica
ma questa non deve essere l'obiettivo primario di una
uscita immersi nella natura.
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